Tessuto rivoluzionario uccide il coronavirus a contatto: sarà usato per mascherine e abiti sanitari

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Tessuto rivoluzionario uccide il coronavirus a contatto: sarà usato per mascherine e abiti sanitari

Andrea Centini

Un team di ricerca internazionale composto da scienziati spagnoli e brasiliani ha sviluppato un tessuto rivoluzionario in grado di uccidere il coronavirus a contatto. Bastano 2 minuti per neutralizzare il 99,9 percento del patogeno. Il tessuto è impregnato di microparticelle d’argento ed è stato progettato per realizzare mascherine e abbigliamento sanitario.

Creato in laboratorio un tessuto rivoluzionario che uccide il coronavirus SARS-CoV-2 attraverso il semplice contatto. Si basa su due tipologie di nanoparticelle d’argento ed è in grado di eliminare il 99,9 percento della concentrazione di virus in soli due minuti, dopo l’esposizione. Il nuovo materiale è stato progettato per realizzare mascherine e abbigliamento per il personale sanitario, pertanto, una volta in commercio, potrebbe rappresentare un’arma estremamente preziosa per contrastare la pandemia in corso, ma può combattere anche altri patogeni.

A mettere a punto il super tessuto è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati brasiliani dell’Istituto di Scienze Biomediche presso l’Università di San Paolo (ICB-USP), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Laboratorio di Chimica Computazionale e Teorica dell’Università Jaume I di Castelló (Spagna) e del Center for the Development of Functional Materials (CDMF). Il materiale è prodotto dall’azienda di biotecnologie NANOX, ed è stato sviluppato in seno al programma “Innovative Research in Small Enterprises” (PIPE) della São Paulo Research Foundation (FAPESP).

Come specificato in un comunicato stampa pubblicato dall’università spagnola Jaume I, il tessuto si compone di una “miscela di poliestere e cotone (policotone)” e su di esso si trovano microparticelle d’argento che vengono fissate sulla superficie attraverso un processo di “immersione e asciugatura”. “Abbiamo stretto accordi con aziende e fabbriche nei settori tessile, della plastica e dei polimeri che utilizzeranno questo materiale per produrre e commercializzare maschere protettive e abbigliamento ospedaliero”, ha dichiarato il dottor Luiz Gustavo Pagotto Simões, capo della NANOX, che ha già depositato il brevetto per la commercializzazione.

In test di laboratorio il tessuto è stato in grado di eliminare il 99,9 percento del SARS-CoV-2 in appena 2 e 5 minuti. Come sottolineato dagli scienziati, per innescare l’infezione serve una quantità di virus sufficiente a superare la barriera del sistema immunitario (non BASTA una singola particella virale per avviare l’infezione), dunque con mascherine e abbigliamento professionale in grado di neutralizzarlo a contatto il rischio di diventerebbe praticamente nullo.

Le microparticelle rappresentano una delle armi più innovative per combattere la pandemia di COVID-19, l’infezione causata dal coronavirus. Un team di ricerca guidato da scienziati dell’Università della California di San Diego, ad esempio, ha sviluppato nanoparticelle in grado di attirare il coronavirus e assorbirlo come una spugna, neutralizzandolo. Le nanoparticelle “esca” potrebbero essere alla base di un rivoluzionario spray nasale. La speranza è vedere presto sul mercato questi promettenti frutti della sperimentazione scientifica.

CDMF

O CDMF é um dos Centros de Pesquisa, Inovação e Difusão (Cepids) apoiados pela Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (Fapesp), e recebe também investimento do Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq), a partir do Instituto Nacional de Ciência e Tecnologia dos Materiais em Nanotecnologia (INCTMN).

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